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Premio Aurea: il progetto vincitore, intervista a Paolo Capece

17 Ottobre 2023

Gli spazi fisici si trasformano in esperienze emozionali

In questo articolo abbiamo il piacere di intervistare l’Arch. Paolo Capece che con il suo progetto “Yucche, graniti e basalti” è il vincitore della prima edizione del Premio Aurea, il contest promosso da Schüco PWS Italia.
L’architettura, realizzata interamente in Ytong termoisolante, utilizza infissi in PVC altamente performanti dal punto di vista tecnico e di resistenza agli agenti esterni, aspetto particolarmente rilevante data la collocazione dell’opera a soli 3 chilometri dal mare.

Architetto Capece, innanzitutto complimenti per il riconoscimento ricevuto. Quali crede siano i principali elementi ad aver fatto la differenza nella sua realizzazione, facendola preferire dalla Giuria rispetto agli altri progetti candidati?
Grazie, ci piace considerarla una vittoria dell’intero team, sia per la componente architettonica e l’interior design, sia per quella realizzativa e tecnologica. I criteri di valutazione della giuria erano molto interessanti: design, innovazione, sostenibilità, luminosità e i progetti in gara erano tutti molto a tema ed esaltavano le varie componenti. Sicuramente il nostro è un progetto molto coraggioso che dimostra come in Sardegna si possa fare architettura di qualità non solo in Costa Smeralda ma anche in un’area periferica degradata, dove il vivere bene e la qualità di vita devono essere valori irrinunciabili. Il nostro è un progetto completo che ricalca i valori del Premio Aurea: l’edificio è a impatto zero, autosufficiente da un punto di vista energetico con 6 Kw di fotovoltaico dedicati e completamente isolato termicamente. È una nuova costruzione dal design moderno, dai tratti molto marcati, che sorge in un agrumeto, utilizzando per quanto possibile materiali locali; siamo stati molto attenti all’impatto dell’opera sul territorio curando l’inserimento e la relazione con gli spazi aperti e l’inserimento degli elementi tecnologici. In più c’è stato tutto il lavoro di interior design ed ebanistico che ha completato l’opera.


In questo caso qual è il legame intimo tra architettura e territorio?

Il progetto tiene conto del contesto territoriale in cui si trova e considera elementi come clima, paesaggio, ambiente naturale, cultura e tradizioni locali.
Gode infatti della mitigazione costiera, essendo a pochi minuti dalle spiagge di Balai e Platamona, ovvero d’inverno le minime sono più alte e le massime in estate sono inferiori rispetto alle aree interne, con clima continentale. Per questa ragione in passato, quando si esercitava agricoltura produttiva, oltre ai tipici oliveti sassaresi, in quest’area sorgevano gli agrumeti di Sassari. Tutti gli spazi interni sono progettati per dare risalto e godimento degli spazi esterni che per via del clima si possono godere attivamente per 8 mesi l’anno.
Da ogni bucatura, sia vetrata o finestra, si godono scorci differenti del landscape design esterno. I rivestimenti del fabbricato sono materiali locali, le tre pietre tipiche della Sardegna: il tufo di Sassari, il granito rosso gallurese e il basalto di Paulilatino.

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