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Carlo Ratti Associati: innovazione che dà forma al futuro delle città

03 Agosto 2022

Immaginare il mondo per come potrebbe essere. Questo è il senso più profondo del lavoro del progettista per Carlo Ratti, architetto e ingegnere che insegna al Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, dove dirige il Senseable City Lab, ed è fondatore dello studio di design e innovazione Carlo Ratti Associati con sede a Torino e filiali a New York e Londra. Il suo nome è un punto di riferimento a livello internazionale sul tema dell’influenza delle nuove tecnologie nel design urbano e nell’architettura, ma anche nel settore del product design. Il suo approccio è unico e distintivo: ha realizzato installazioni e arredi sperimentali e responsivi per marchi come Cassina, Artemide e Vitra, e il suo è l’unico studio di design ad essere comparso per ben tre volte nella classifica “Best Inventions of the Year” di TIME Magazine, per i progetti Digital Water Pavilion (2007), Copenhagen Wheel (2014) e Scribit (2019).

Abbiamo voluto approfondire tre progetti particolarmente emblematici di CRA, MEET, Scribit e Natural Capital, che si sviluppano a scale completamente differenti ma hanno in comune la stessa capacità di racchiudere concetti di “smart innovation” che puntano decisamente a un visione futura delle nostre comunità: immaginiamo con Carlo Ratti Associati il mondo di domani.

MEET: una piazza verticale per coltivare connessioni

Come non parlare, in un numero dedicato agli spazi condivisi, di MEET Digital Culture Center, il progetto di CRA che richiama il tema dell’incontro fin dal nome. Il nuovo centro di cultura digitale e tecnologia creativa di Milano, progettato in collaborazione con Italo Rota, si colloca in un palazzo storico nel cuore di Porta Venezia: un edificio risalente al primo Novecento, ampliato alla fine degli anni Novanta dall’architetto italiano Gae Aulenti e ora ristrutturato con il sostegno della Fondazione Cariplo. La superficie a disposizione del nuovo centro culturale è distribuita su tre piani per complessivi 1500 metri quadrati e ospita un auditorium e una sala da 200 posti con tre superfici di proiezione, una caffetteria-bistrot e una sala immersiva per installazioni digitali e proiezioni continue su tre pareti.

Il progetto è incentrato su un ampio spazio pubblico verticale che contiene la Living Staircase, una scala “abitata” alta 15 metri, punto nodale per tutte le attività e gli eventi che quotidianamente si svolgono al MEET. “In questo momento”, sottolinea Carlo Ratti parlando del progetto “è vitale utilizzare l’architettura per aiutare a coltivare nuove connessioni, precisamente quelle che vengono meno nel mondo digitale”. Il nuovo Digital Culture Center è aperto al pubblico dal 31 ottobre 2020.

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